Non è arrivata quella medaglia così tanto perseguita e desiderata, ma questo Grand Slam che si è appena concluso a Tashkent, oltre il settimo posto nei +78 kg, ha portato più di qualcosa di buono alla ventenne udinese Asya Tavano.
Sì, perché Asya non solo ha ritrovato lo spunto brillante nell’attacco che le aveva fatto ottenere, fra le altre cose, la medaglia agli Europei senior 2022, ma ha saputo anche mettere sul tatami quella grinta e quella determinazione indispensabili per competere con le più forti al mondo.
E se Rinata Ilmatova, l’uzbeca che la Tavano ha messo sotto agli ottavi di finale con wazari ed immobilizzazione, ha assaggiato in prima persona lo spunto d’attacco ritrovato, la giapponese Wakaba Tomita e, in particolare, la turca Hilal Ozturk hanno preso atto che la forte udinese non è assolutamente disposta a cedere un millimetro e si batte ad ogni costo, anche quando la sfida è fisicamente impari.
E l’incontro nei recuperi con Ozturk ha ben rappresentato questo concetto.
“Forse avrei dovuto contestare quel wazari fantasma con la turca -ha detto Rudy Tavano, che ha seguito da tecnico la gara della figlia- ma siamo soddisfatti per come Asya ha gestito gli incontri di oggi. Certo, ci manca il podio, ma continuando a lavorare in questa direzione non tarderà ad arrivare”.
“Mi sono sentita preparata e lucida -ha confermato Asya- ho gestito bene tutti gli incontri e continuando a lavorare così come stiamo facendo i risultati non tarderanno”.
Il settimo posto nel Grand Slam vale comunque 260 punti per la classifica mondiale che, a questo punto, registra un’ascesa ulteriore di sei posizioni e consegna ad Asya Tavano il posto in classifica numero 23.